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25 Aprile: riflessioni sul nostro antifascismo di oggi

24 aprile 2023

Se "Il fascismo non è un’opinione, è un crimine", come disse Giacomo Matteotti nel suo ultimo discorso alla Camera nel 1924, è valido ancora oggi, a maggior ragione dovrebbe essere valido nel passaggio dalla “teoria alla prassi” per dirla con Gramsci, oggi più che mai. Se il fascismo ha avuto la sua “conclusione naturale” nella guerra del ‘40-’45, oggi, che siamo coinvolti in una nuova guerra che potrebbe essere molto più distruttiva, se non definitivamente distruttiva, questa frase dovrebbe assumere un valore più dirompente e ci chiama in prima persona a passare dalla “teoria alla prassi”. Se il richiamo all’antifascismo che ogni 25 Aprile ci porta a commemorare i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza, e rispolverare le pagine più oscure della nostra storia, affinché nulla sia dimenticato, non si riduca ad essere, appunto, una semplice commemorazione, un ricordo, un semplice dovere istituzionale, bisogna che di questo ricordo, di questa lezione della storia, si faccia una cultura, un modo di essere, una linea di comportamento politico e sociale, una guida da seguire per il presente e per il futuro. Altrimenti rimane un ricordo decontestualizzato e privo di valore civile per noi e le generazioni future ed andrà via via a perdere la sua carica emotiva, passionale, politico-ideologica, sociale, e quei valori fondanti della Repubblica andranno definitivamente persi e con essi l’intera essenza del nostro popolo e dell’intera umanità, così come la conosciamo.
La domanda nasce spontanea: cosa significa essere antifascista oggi?
Dal fascistissimo Governo Meloni non credo che dovremmo aspettarci chissà che cosa, altrimenti, non sarebbe così incline alla cancellazione di questa giornata o per lo meno a “buttarla in caciara” per dirla terra terra. Ma noi, antifascisti, pacifisti, anticapitalisti, o auto proclamatoci tali, di fronte ad un Parlamento, minoranza di opposizione al Governo Meloni compresa, a un Presidente della Repubblica che oggi si sbraccia con veemenza contro l’orrore del nazismo e del fascismo, ma che contemporaneamente sostengono con fermezza la potenza risolutiva della guerra nelle controverse internazionali, con il convincimento che l’invio di armi, munizioni, istruttori militari, cospicui finanziamenti all’Ucraina si possa contraddittoriamente arrivare alla pace, non muoviamo nessuna critica e non ci poniamo affatto il problema del cinismo e dell’ipocrisia politica al limite del falso ideologico e del millantato credito di questi personaggi. Difensori strenui dell’Ucraina a qualsiasi costo, un paese martoriato da una guerra per procura, il cui governo istauratosi dopo un colpo di stato di stampo neonazista, in cui tre ministri sono dichiaratamente nazisti, dove è stata eliminata per legge qualsiasi opposizione politica e civile, dove la discriminazione linguistica, religiosa e culturale è norma dello stato, dove le forze armate sono ostaggio delle formazioni neonaziste, che dichiarano, scrivono, si agghindano di gagliardetti nazisti e soprattutto si comportano ancora peggio di quelli che storicamente vorrebbero emulare, ma che hanno abbondantemente superato per atrocità e spietatezza. Se questi non sono fatti “fascistissimi”, che non hanno niente da invidiare alle leggi razziali di mussoliniana memoria……. Eppure questi stessi personaggi che si dichiarano antifascisti, festeggiano il 25 Aprile e stanno in mezzo a noi in tutte le manifestazioni antifasciste e noi li accogliamo come nostri compagni nella causa comune, sono strenui sostenitori di un Governo nazista nel cuore dell’Europa. Sarebbe da ricordare e ricordarci che la guerra in Ucraina non è iniziata il 22 febbraio 2022 ma nel 2014 con il colpo di stato organizzato, finanziato e sostenuto dalla CIA, con la strage di Odessa in cui vennero massacrati 300 persone, bruciate vive nell’incendio della Casa del Lavoro della città, e soprattutto se lo dovrebbe ricordare la nostra CGIL che all’epoca non proferì parola, mentre oggi la sua delegazione si fa fotografare a Kiev in appoggio ad un governo nazista che ha fatto scempio dei lavoratori ucraini già 9 anni fa; già 9 anni fa l’esercito nazificato ucraino bombardava i loro stessi cittadini nel Donbass, anche questi lavoratori di cui la CGIL si è abbondantemente dimenticata come ordinato dalla NATO e dagli USA. E o stesso hanno fatto i giornaloni di regime che oggi sono parte integrante della narrazione propagandistica della NATO e degli USA. Gi stessi giornali, finanziati direttamente dalla NATO e dal Dipartimento di Stato USA che per spettinarsi costantemente nel difendere il governo nazista Zelenskyj, si dimenticano del genocidio quotidiano perpetrato nei confronti dei Palestinesi che ricordano solo quando qualche attentato o qualche missile di risposta difensiva cade su Israele. Eppure la propaganda a stelle e strisce ha coperto tutta l’informazione, compreso il Manifesto che ancora si autodefinisce “giornale comunista” che pur di non contraddire la narrazione ufficiale, licenziava una firma storica del giornale, Manlio Dinucci sol perché scriveva articoli, puntualmente documentati, che non erano in linea con le direttive di Washington. E questo, da antifascista, è intollerabile. Sarebbe sempre da ricordare che è stato il Governo non fascista di Mario Draghi e non della Meloni, che ha stanziato 2 miliardi di euro per armamenti da inviare in Ucraina e che il Governo Meloni è solo l’esecutore materiale in tutto e per tutto dell’agenda del Governo non fascista di Mario Draghi, governo sostenuto da tutti quegli antifascisti che oggi sono insieme a noi a festeggiare il 25 Aprile, festa della liberazione contro il nazifascismo, non sembra un po’, a dir poco, contraddittorio, se non camaleontico?
E’ da aggiungere inoltre che queste stesse persone, Mattarella compreso, sono stati gli strenui difensori della gestione pandemica in cui sono stati sospesi diritti costituzionali in nome di una difesa della salute e di una emergenza che ad oggi è risultata palesemente una truffa finanziaria, sociale, scientifica, ideologica a livello mondiale e che la stessa Corte Costituzionale si è abbassata a difendere senza nessuno straccio di prova scientifica, contraddicendo se stessa, pur di difendere una posizione truffaldina che ha avuto complicità istituzionali a tutti i livelli, nazionali e internazionali come avevo già analizzato in questo articolo del giugno 2020 http://www.acquadolce.org/spip.php?article586 , pubblicato dalla rivista Terra Nuova https://www.terranuova.it/News/Stili-di-vita/Lettera-aperta-al-Commercio-Equo-Solidale-Ci-vuole-proposta-politica-e-sociale-di-rottura-con-il-capitalismo . Per 2 anni sono state sospese libertà fondamentali, è stato vietato di lavorare, sono state negate le cure efficaci per combattere la malattia alla base della pseudo pandemia e le persone sono morte, per la maggior parte a causa di malasanità per i tagli perpetrati da tanti governi non fascisti, alla faccia della Costituzione nata dalla Resistenza e che oggi, 25 aprile omaggiamo, a chiacchiere e distintivo, soprattutto senza urtare le suscettibilità dei grandi di Davos.
Quale lezione ci da oggi il 25 Aprile, cosa abbiamo capito della storia della Repubblica, ma soprattutto cosa penseranno le generazioni future?
Nettuno, 24/04/2023 Fiorenzo Testa

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